Misurazione dell' esposizione con esposimetro
spot
foto :
Chiesa di S.Spirito a Casiere
Ci sono due modi o tre di usare l'esposimetro per trovare
l'esposizione corretta. I due sistemi sono a luce riflessa e a luce
incidente, nel caso di luce riflessa possiamo usare il sistema a misura
integrale o media o quella spot. L'uso di un esposimetro spot intimorisce
i neofiti per buone ragioni: è un accessorio impegnativo e non
proprio economico se di buona qualità, e bisogna usarlo. Il timore
reverenziale però va sfatato, come di tutta l'atrezzatura fotografica,
l'uso intellligente che se ne fa lo rende prezioso, mentre un uso acritico
lo lo fa rendere addirittura dannoso. Da sfatare anche che sia difficile,
e perciò lungo e laborioso il calcolo dell'esposizione con un
esposimetro rispetto che con un altro, a volte è la scena inquadrata
che rende difficoltosa la scelta dell'esposizione, femo restando l'idea
di immagine che voglia realizzare il fotografo. Un avvertimento: usare
l'esposimetro spot non è usare il sistema zonale, viceversa a
mio avviso non si può praticare bene il sistema zonale senza
l'uso di un buon esposimetro spot. La misurazione spot permette di rilevare
appieno il contrasto della scena, perciò serve per ricavare non
il valore di esposizione medio che imposteremo sull'obiettivo, ma anche
a leggere dove cadranno le alte luci e le ombre della scena.
Per chiarezza considero l'esposizione spot data da un esposimetro che
legga circa 1° di angolo di visuale, in alcuni casi si potrebbe
allargare l'area da misurare, in altri anche un angolo più stretto
potrebbe essere utile, per esempio pratico la luna piena non arriva
a coprire appieno un angolo di 1°. Per comodità mi riferirò
perciò ad esposimetri da 1°, quelli in commercio con angolo
più ristretto.
Si sa che le pellicole diapositive di sensibilità 100, le più
usate, hanno una "latitudine di posa" abbastanza stretta,
che va' da +2 1/2 stop a -3 stop circa.
Ciò significa che se il soggetto che ci troviamo di fronte avesse
il cielo a +4 EV sopra la nostra esposizione, risulterebbe nella fotografia
totalmente bianco invece che azzurro, oppure viceversa l'ombra della
faccia illuminata al sole a mezzogiorno in montagna di una carnagione
molto abbronzata risulterebbe illogicamente nera se vogliamo anche vedere
i cristalli di neve luccicanti e il cielo blu intenso.
Non posso che fare un esempio su una base pratica, perciò sceglierò
una fotografia a colori con pellicola diapositiva.
Prendo perciò la foto della Chiesa
di S.Spirito a Casiere, val di Tures (BZ).
La resa a monitor comporta una compressione della scena deludente per
chi ha visione diretta della diapositiva, perciò prendete gli
esempi dati come limite anche della capacità di lettura del sensore
dello scanner.
|
Ho preso l'esposimetro spot e l'ho puntato su
varie parti della scena, ho impostato la zona V o grigio medio
sulla falda del tetto, le "scandole" che lo ricoprono
erano proprio ideali per questa foto.Il prato era -1/2EV rispetto
al tetto.
In questa fase non importa stabilire l'accoppiata tempo/diaframma,
ma si vuole fare una analisi della gamma
tonale dell'immagine.
|
|
L'ombra della facciata sull'erba era la parte
del soggetto più scura di quelle che volevo che comparisse
dettaglio (nella dia è visibile il sentiero pietroso in
ombra), l'esposizione di questa parte è di 2 diaframmi
sotto il grigio medio
|
|
La facciata in ombra è uno stop sotto il grigio
medio, anche se appare forse più chiusa l'ombra a monitor,
non considero l'ombra piena del portone o del rosone, nella lastra
si vede distintamente il legno del portone, che però arriva
ad essere illeggibile dallo scanner, circa tre stop sotto. |
|
Mentre i pini a sinistra sono di un verde intenso,
che sulla lastra rende bene con notevole dettaglio, mentre lo scanner
arranca parecchio, siamo attorno a -2 stop, metà dei pino
a sinistra sono in ombra, l'altra metà al sole. |
|
Adesso tocca alla neve sulle cime, non c'è
molto scampo, sono bianco puro sulla zona centrale, ma si tratta
di una neve al sole, non c'è proprio bisogno di dire che
è bianca, l'esposimetro qui ci indica che dobbiamo accettare
il compromesso e perciò sono attorno a +3 stop nelle zone
ancora leggibili, essendo una foto dove la porzione di bianco puro
è limitata a questo spicchio di neve l'ho lasciata così
com'è, per non sottoesporre ulteriormente il resto del soggetto. |
|
Qui a destra invcece c'è la zona
più densa della lastra.
Delle rocce scure all'ombra vanno sotto la tolleranza della pellicola
in questione, ma anche non sono così importanti e perciò
sacrificabili per questa scena, in bianco e nero avrei potuto facilmente
impostare un esposizione più abbondante per poi sottosviluppare
con un N-1 e ottenere dei dettagli stampabili. Anche il campanile
nella sommità in ombra è nero pieno |
Alla fine c'è anche la curiosità di sapere l'esposizione
usata.
Eccovi accontentati con i dettagli tecnici:
|
Film: Provia RDPIII 100 4'x5 ', sviluppo E6 normale.
Obiettivo Superangulon 90.
Ho adottato un po' di decentramento verticale per comprendere
la sommità del campanile (mi trovavo dentro un piccolo
spiazzo davanti alla chiesa, sono montato sopra un rialzo di terra,
se avessi arretrato e usato un obiettivo più lungo la chiesa
avrebbe avuto questo ostacolo di fronte)
Ovviamente ho messo a bolla il corpo posteriore, quello della
pellicola.
L'impostazione di un diaframma abbastanza chiuso per questo tipo
di obiettivo ha reso nitido sia la chiesa che il resto dell'immagine.
|
Esposizione 1/15 con f/32
per avere buona nitidezza ai bordi superiori dell'ottica, la punta
del campanile, e minor vignettatura, in questo caso non ho utilizzato
filtri,la tipica saturazione del cielo è dovuta all'altitudine,
1600 m.s.l. |
Scansione immagine |
Per la scansione mi son avvalso di un Epson 4800
dpi, settato a 48 bit colore, con risoluzione
di 1200 punti, ha generato un file di 132 Mega, compressi
ovviamente in JPG per poterne usufruire su web con soli 100Kb,
ovviamente il file originale è più ricco in dettagli,
anche se non sono completamente soddisfatto della lettura nelle
ombre. |
|
|