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&
U n d e r
d e v e l o p e d

 

Ripresa fotografica


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La Gamma Tonale

La gamma tonale è l'argomento che ora vi voglio spiegare.
Allora è importante che se vi accingete a scattare una foto sappiate a che
delusione verrete incontro a non considerare la gamma tonale e le sue
implicazioni.
Da principio cominciamo con il soggetto che volete riprendere,
dunque socchiudete gli occhi e dalla fessura delle palpebre osservatelo
attentamente, ora vi dico perchè.
Se fotografate con la diapositiva, che è la pellicola principe per iniziare
a fotografare e imparare, dovete capire che questa non è capace di
"vedere" tutto quello che "vede" l'occhio ma solo una parte, sacrificando le
cose più luminose e le più buie, perciò socchiudete gli occhi e magicamente
le cose buie non le vedete più così bene, e le più luminose pure.
Secondo test: usate un occhiale da sole scuro in pieno sole, in questo modo
pratico vi renderete conto di cosa significa sottoesporre e sovraesporre:
con l'occhiale si vede sottoesposto di un tantino, ma i colori del cielo
appaiono più belli densi, cioè saturi, mentre l'abbronzatura dell'uomo di colore
all'ombra apparirà nera che non si distingueranno i lineamenti, ecco di
nuovo una visiva rappresentazione della gamma tonale.
Ma mi chederete: come si misura? vi rispondo: con l'esposimetro a luce
riflessa, ovvero della luce che il soggetto riflette verso di voi (voi intesi
anche come apparecchio fotografico).
E siccome un soggetto è fatto di varie luminosità, potete misurare
le alte luci e le basse luci, e poi fare mentalmente un conto di quanti EV
sono distanti tra loro, sapendo che per ogni valore EV in più coincide o uno
dimezzamento della luce che passa attraverso il diaframma dell'obiettivo, oppure a un
dimezzamento del tempo di posa, che, nel calcolo dell'esposizione si
equivalgono. (legge della reciprocità tra tempo e diaframma)
Qindi la diapositiva riesce a restituire una gamma di sfumature intermedie tra il nero
puro e il bianco puro (la dia trasparente) in circa tre/quattro EV, diciamo che
in genere si utilizzano due stop e mezzo in sottoesposizione e uno e mezzo in sovraesposizione.
Di più non può fare, neanche se si cerca di tirare lo sviluppo!!
( si può utilizzare la preesposizione, ma non ne accenno ora)

Adesso vi mostro un esempio, lo stesso soggetto esposto con la diapositiva (ramo in ombra)
visto invece con una pellicola negativa biancoenero: (ramo e rocce), ho cambiato il nome alle foto,
ma son state scattate nello stesso momento con lo stesso apparecchio e obiettivo, non è difficile,
basta mettere lo chassis caricato con la diapositiva invece che con la negativa e riscattare,
tenendo conto di un minimo calcolo di esposizione tra le due.

(tenete conto che lo scanner non è riuscito a leggere la "spalla" troppo densa delle alte luci nella foto in bianco e nero,
così che le rocce al sole sono bruciate, una limitazione che in camera oscura non ho)

Noterete subito come uno stesso soggetto, che pareva isolato e solitario a colori, in biancoenero appare
immerso in un paesaggio di montagna, con felci, sassi e altro attorno che non c'erano nella precedente foto.
Un dato tecnico per capire cosa ho fatto in diapositiva: ho preso la misura della luce che cadeva
sulla punta del ramo al sole ed ho deciso che qui era il punto di massima luminosità che accettavo, le alte luci cioè.
Se avessi sovraesposto avrei ottenuto un buco bianco senza texture, avrei "bucato le alte luci", l'effetto visivo di ciò è simulato appunto dai limiti di lettura dello scanner).

 

 

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