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U n d e r
d e v e l o p e d

 

Camera Oscura

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Il contrasto e la curva esposimetrica di un film.

Il contrasto c'è sul vostro monitor, potete visualizzare sia la luminosità sia il contrasto tramite i comandi monitor, se fate questo ora capite subito cos'è senza troppo scervellarsi, l'esposizione equivale alla luminosità, il
contrasto alla maggior o minor luminosità degli estremi, delle zone chiare e scure della scena.Il contrasto è una gamma, c'è la gamma dinamicaanche in musica, si dice che quel tal dispositivo ha un valore x con unrapporto fra suono e rumore espresso in decibel.Per esempio se alziamo al massimo le casse del computer sentiamo un soffioquando non ascoltiamo suoni, il soffio è rumore elettronico, quello che nel negativo equivale all'assenza totale di esposizione, composto dal supportopellicola più la gelatina sopra sviluppata e inesposta, ha un valore diriferimento, è la tara rispetto al peso netto, qualcosa di cui teniamo conto ma non fa parte della immagine.
Ritornando al contrasto espresso come gamma tonale, è la distanza tra il punto con minimo segnale sopra il supporto base+velo (o B+V in gergo) e il punto col massimo annerimento (o Spalla) della curva di annerimento, cioè dove seaumentiamo l'esposizione non otteniamo nulla in più come informazione.Questo è un po' più difficile a comprendere, ma se facciamo mentalmente un grafico e congiungiamo i due punti otteniamo una linea retta
inclinata, che sale a salire della esposizione e poi si blocca,l'inclinazione arriva ad un plateau orizzontale, la spalla appunto.

Il contrasto viene espresso con l'Indice di Contrasto I.C. ed è espresso calcolando l'inclinazione della curva esposimetrica a partire da due punti presi arbitrariamente, uno vicino al piede e l'altro sulla spalla, unendo questi punti e intersecando il segmento ottenuto con l'asse orizzontale otteniamo l'indice di contrasto.
Alcuni costruttori invece che l'I.C. usano il Gradiente Medio, che simbolizzando è una G sormontata da un trattino piatto, come il simbolo della media statistica, esso è comparabile con l'IC. L'importante è comprendere come viene interpretata una curva, si può trasformare un I.C. in un Gradiente Medio, basta non far confusione scambiando un indice con l'altro. Di fatto il gradiente medio tiene in considerazione sempre due punti dell'estremità della curva prossimi ai valori massimi, ma non gli stessi dell'Indice di Contrasto.

L'importante è capire che questi indici descrivono una gamma di contrasto di una data curva, e non confonderli, di fatto esiste anche un altro indice, appunto il Gamma, simbolizzato dalla eqivalente lettera greca gamma.

Ogni pellicola ha una curva caratteristica di sviluppo e bisogna associarla di fatto al modo in cui è sviluppata di solito si specifica : tipo di pellicola, temperatura e agitazione usata nello sviluppo, tipo di sviluppo, diluizione del suddetto. Perciò per avere una conoscenza di come la pellicola risponde a determinati trattamenti e come può esser influenzata dal variare dei parametri succitati.

Non esiste perciò una sola curva di contrasto per pellicola, ma diverse a seconda di come è stata trattata. Di fatto è utile sovrapporre due curve di due sviluppi diversi, o dello stesso sviluppo con tempi diversi e si noterà come essa reagisce aumentando o diminuendo il contrasto.
Quando si sottopone una pellicola ad un trattamento spinto, la si sottoespone e la si sovrasviluppa, aumentando lo sviluppo la curva si alza e l'inclinazione determina un aumento dell'indice di contrasto, è da notare che le zone più prossime alla base più velo, cioè il piede della curva non si sposterà alzandosi parallelamente cioè non si ha una vera maggior sensibilità della pellicola, ciò spiega come le ombre prossime al nero pieno essendo sottoesposte non abbiano la possibilità di esser registrate con maggior dettaglio, mentre nei valori prossimi alla spalla si avrà un più repentino aumento del contrasto, dandoci il risultato che è sufficente meno luce per impressionare la pellicola, cosa che ci permetterà di fotografare soggetti magari poco contrastati con maggior facilità: tempi inferiori di esposizione, diafammi più chiusi.
 

La curva esposimetrica
Questo grafico rappresenta una curva esposimetrica: ha in orizzontale il logaritmo dell'esposizione, cioè ogni valore di 0.3 equivale ad uno stop in esposizione.
Si può vedere come la curva rappresenti circa dieci stop di differenza di luminosità,che corrispondono alle 10 zone del Sistema Zonale.
Come si può notare all'aumentare dell'esposizione aumenta anche la densità del negativo.
Piede della curva
Supponete di vedere un fotogramma che ha delle zone buie che non hanno esposizione registrata dalla pellicola, esse sono nella zona piatta orizzontale che si vede prima del valore logaritmico 1, la famosa base+velo. Da qui parte il cosiddetto piede della curva.

Spalla
Ponete che ci sia una sorgente di luce abbagliante, come il sole, e questo arrivi a dare la massima densità del negativo,questa è chiamata spalla, quella porzione vicino al valore densità 2.0, oltre la quale l'annerimento della pellicola non aumenta

 

La somma di diverse curve di sviluppo può dare delle famiglie di indici di contrasto, molto utili quando si vuol confrontare sviluppi diversi, in questo caso è stato calcolato l'andamento delle curve di contrasto di una pellicola con l'aumentare del tempo di sviluppo, il parametro che più spesso viene variato per cambiare il contrasto, perchè più facile da applicare con costanza di risultato.
Confrontando diverse curve di contrasto, che si riferiscono ogniuna ad una accoppiata pellicola/sviluppo si ottengono dati preziosi per sapere come si comporta la pellicola, ciò ci permette la facilità di trovare un nuovo indice di contrasto, se il nostro non ci soddisfa, oppure di ottenere lo stesso contrasto con un diverso sviluppo, oppure ancora scegliere un tipo di sviluppo che ci permetta una dosatura del contrasto più docilmente o più repentinamente al variare del tempo di sviluppo.
Insomma ci rende la vita molto più semplice e facile nella scelta dell'accoppiata pellicola/sviluppo variando solo il tempo di sviluppo.

 


Curve di indici di contrasto delle pellicole

Qui di fianco potete vedere le curve di contrasto della pellicola Kodak T-Max 100 trattata in rivelatori standard con diluizione stock, e anche in diluizione doppia 1:1.

Noterete come aumenti il contrasto al variare del tempo di sviluppo (sull'asse orizzontale) e come l'inclinazione di certe curve sia maggiore di altre,ciò si interpreta con facilità :
per esempio la stessa pellicola sviluppata con lo stesso sviluppo in diluizione doppia ha bisogno per arrivare allo stesso contrasto medio (IC) di un tempo molto maggiore, ma anche che il contrasto sia più facilimente controllabile dal fotografo. Esempio:
Per aumentare il contrasto di 0.1 sopra 0.6 ci si può impiegare circa 1' con D76 stock, ma ben 3' circa in diluizione 1:1, questo è molto più agevole nell'operatività pratica.

 

 

Questi grafici sono facilmente reperibili dai siti dei costruttori di pellicole nella sezione dei dati tecnici delle pellicole, sono però da prendere come spunto iniziale per poi sperimentare in proprio, per il fatto che sono frutto di test di laboratorio non riproducibili fedelmente a casa propria, di fatto la procedura di sviluppo che ogni fotografo finisce di standardizzare per i suoi scopi può allontanarsi da questi metodi, di questo perciò le case produttrici ne fanno menzione.
Un dato da tener conto è che i lotti di pellicola variano da uno all'altro, anche se di poco, e la stessa pellicola conservata diversamente può dare risultato diverso.
Sono perciò punti di partenza da cui trarre informazioni base.

Procedura dei test di sviluppo

Per ottenere queste curve si sottopongono dei lotti di pellicola a test con vari sviluppi e vari tempi di sviluppo, le pellicole vengono preventivamente esposte ad una luce tarata e a un cuneo di densità variabile in modo da poter poi leggere le varie densità con un densitometro per film. Le densità lette vengono sottratte alla base+velo per ottenere i valori di densità nette, da cui poi ricavare le curve di sviluppo e i vari indici di contrasto, sovrapponendo le varie curve di indici di contrasto si ottiene un grafico come questo a fianco.

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